Un milione e 200mila le api sparite nel nulla. È il bottino, contenuto in 17 arnie, portato via a Mario Berti, uno stimato apicoltore di 77 anni di Caravino, vicino a Ivrea. Ogni arnia contiene fino a 70mila insetti, per un totale di 1,2 milioni di esemplari.
L’allarme ha convinto alcuni apicoltori a difendersi mettendo microchip nelle arnie, in questo modo, attraverso il satellitare gps, si può sempre tracciare e individuare la posizione della casetta. Altri imprenditori per sorvegliare fuchi e api regine hanno invece preferito la soluzione delle telecamere, oltre la polizza assicurativa.
Una «casetta» con tutta la sua popolazione può costare da 250 fino a 400 euro. Un’ape regina da riproduzione parte da una quindicina di euro e raggiunge qualche centinaio di euro se ha un pedigree nobile.
Il furto di arnie e api è punito con una sanzione pecuniaria e da uno a sei anni di carcere per abigeato, perché far sparire delle api è classificato come furto di patrimonio zootecnico.
Fonte: lastampa