8,4 miliardi in pattumiera
Mille miliardi dollari l’anno: ecco quanto costa lo spreco di cibo del mondo. Una cifra per la quale l’Italia fa la sua parte con 8.4 miliardi di euro.
Per capire quanto sprechiamo basterebbe annotare quanto cibo si butta via ogni giorno in casa tra confezioni scadute o scarti che non si come utilizzare. Cento famiglie italiane lo hanno fatto partecipando ai test pilota dei «Diari dello Spreco», la prima ricerca sullo spreco effettivo che ha già mostrato che, contando grammo per grammo quanti e quali alimenti finiscono nell’umido, le cifre potrebbero persino raddoppiare.
Oggi Giornata Nazionale contro lo spreco di cibo riparte il monitoraggio dei Diari con l’Università di Bologna-Distal per capire con precisione la misura dello spreco ad ogni pasto, come e perché buttiamo via alimenti preziosi: la radice del problema.
LA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE
La ricerca dà il via alla campagna di sensibilizzazione «Spreco zero 2016 – Un anno contro lo spreco» promossa da Last Minute Market in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente.
In particolare Spreco zero 2016 pone l’accento sulla conservazione del cibo come misura essenziale di educazione alimentare. A tal proposito puoi consultare la scheda Approfondimenti di questo sito (il frigorifero).
Inoltre si devono seguire delle semplici regole di buon senso, come queste:
• 1 Compra meno (anche) per mangiare meno Noi italiani non abbiamo affatto bisogno di esagerare a tavola. Secondo gli ultimi dati dell’Istituto Superiore di Sanità il 41% degli uomini, il 25,7% delle donne e il 22,1% dei bimbi tra gli 8 e i 9 anni è in sovrappeso. E non sono pochi nemmeno gli obesi: il 9,7% degli adulti e il 10,2% dei bimbi tra gli 8 e i 9 anni. Perciò comprare meno fa bene anche alla salute.
• 2 No alla sindrome da dispensa vuota La regola base per non buttare via nulla resta fare la lista della spesa.
• 3 Rispetta i tempi Non fanno bene solo alla salute, ma anche all’ambiente e al portafogli. La frutta e la verdura di stagione non subiscono lunghi passaggi e trasporti: per questo inquinano e costano meno, ma durano anche anche di più. Ecco perché rischiano molto più raramente di finire tra i rifiuti.
• 4 Mangia sostenibile Per produrre un pomodoro servono 13 litri d’acqua, un hamburger costa 2400 litri d’acqua. Cereali, frutta e verdura sono infatti gli alimenti che hanno un minore impatto dal punto di vista del consumo di risorse idriche. Perché questo esempio? Non siamo tenuti ovviamente a diventare vegetariani se non per scelta, ma a ricordarci che nell’immondizia insieme al cibo sprecato finisce anche il futuro del pianeta. Sprecare gli alimenti significa anche sprecare la terra, l’acqua, i fertilizzanti che sono stati necessari per la loro produzione e quindi inquinare inultilmente.
• 5 Metti tutto al suo posto Ogni alimento ha la sua temperatura di conservazione. Perciò, per farlo durare di più, basta tenere in ordine il frigo. Per saperne di più consulta la sezione approfondimenti come conservare il cibo in frigorifero
• 6 Occhio a come sono diventati Il 41% dei cibi finisce nella spazzatura perché ci si è formata della muffa. Per evitarlo basta poco: banalmente consumare gli alimenti man mano che li si compra, disporli in frigo in modo che quelli da mangiare prima siano più visibili
• 7 Leggi l’etichetta Al 14% degli italiani, secondo il monitoraggio di Waste Watcher, basta leggere al volo di aver superato il giorno X indicato sulla confezione per buttare via un alimento. In realtà “da consumare preferibilmente entro” vuol dire che quel determinato alimento, se consumato oltre la data indicata, può risentirne in termini di gusto, ma si può ancora mangiare senza alcun pericolo. Se non vi fidate, prima che la scatoletta diventi spazzatura, provate almeno ad aprire e annusare.
• 8 Chiedi la doggy bag Il 70% dei clienti dei ristoranti non chiede di portar via gli avanzi: perché è troppo timido, perché i locali non hanno i contenitori o perché non gli interessa (beato chi ha sempre il pranzo pronto!). Eppure è un diritto.
• 9 Condividi ciò che avanza Se non con il vicino, con chiunque ne abbia bisogno. Per trovarlo basta un click: per esempio su IFoodShare, che consente a privati o rivenditori di offrire gratis le eccedenze o BringTheFood, il social per la condivisione alimentare per recuperare le eccedenze della piccola e grande distribuzione, delle mense e ristoranti per donarle a chi ha bisogno.
• 10 Sfrutta sempre gli avanzi Con delle golose ricette antispreco oppure usando il cibo come concime: le piante sul balcone ringrazieranno.
Fonte: VanityFair